Bronzone Trail, vincono Gaggi e Rambaldini

Una gara incerta fino agli ultimi chilometri nella gara maschile, una gara senza storia in quella femminile, La seconda edizione del Bronzone Trail ha regalato anche quest’anno tante emozioni, un appuntamento speciale quello del 20 maggio 2018 visto che quest’anno si assegnavano i titoli di campionato italiano individuale e di società lunghe distanze di corsa in montagna. Da Paratico fino ai Colli di San Fermo passando per la croce di Predore e soprattutto la ‘cima Coppi’ della giornata, il Monte Bronzone terrazzo naturale sul basso Sebino, la Franciacorta e la pianura padana. A vincere i titoli italiani in palio sono stati Alessandro Rambaldini e Alice Gaggi i favoriti della vigilia.

Gara maschile:
La gara maschile è stata ancora una volta entusiasmante con un duello fino all’ultimo chilometro tra Alessandro Rambaldini (Atletica Vali Bergamasche) che alla fine in 1 ora 46’15” e Andrew Mang’ata (ASD Interbational Secutiry) in gara con i colori della Valetudo Serim. È Mang’ata a guidare quasi tutta la gara con Rambaldini che parte in rodina per rimontare metro dopo metro fino alla discesa dal monte Bronzone dove riesce a recuperare gran parte dello svantaggio. Nella parte di continui saliscendi che dal Bronzone portano ai Colli di San Fermo ‘Rambo’ riduce lo svantaggio e passa il keniano presentandosi al traguardo per primo con oltre un minuto di vantaggio. Secondo Mang’ata, terzo in rimonta Jean Baptiste Simukeka (Orecchiella Garfagnana), quarto Emanuele Manzi (US Malonno) che conquista l’argento e molto probabilmente anche una maglia azzurra per i prossimi mondiali di lunghe distanze in Polonia.
“Sono contento di come è andata la gara – spiega al traguardo Rambaldini – pensavo di avere più difficoltà nel finale visto che non ci sono discese, che prediligo, invece nel falsopiano ho reagito bene e lì ho recuperato lo svantaggio che avevo e sono riuscito a presentarmi da vincitore al traguardo. Continua l’ottimo periodo di forma dopo la vittoria al Nasego e spero di fare bene ora agli italiani di staffette dove correrò con Cagnati e Spada. Poi si penserà ai mondiali di lunghe distanze del 24 giugno in Polonia, il mio obiettivo è fare bene e spero di salire sul podio, poi vedremo se riuscirò a bissare il successo del 2016 in Slovenia”. Felice anche Manzi per o prestazione: “Con questo secondo posto generale spero di aver ottenuto la convocazione per i prossimi mondiali, la gara è andata bene, forse c’era troppo fango per la pioggia di stanotte. Fino al Bronzone sono rimasto con Rambaldini, poi lui se ne è andato via da solo e io ho proseguito cercando di ottenere la miglior posizione possibile.”

Gara femminile:
Una superlativa Alice Gaggi trionfa e conquista il tricolore sui Colli di San Fermo per la portacolori della Recastello non ci sono rivali, 2 ore 10’37 è il tempo fatto registrare dalla Gaggi seguita da Cecilia Basso (Orecchiella Garfagnana) a oltre 9 minuti di distacco e prima tra le promesse, terza Simonetta Menestrina (Atletica Trento) e prima tra le master 50. “Sono molto contenta della gara, il periodo di forma ottima continua e sono contenta di questi risultati. Correre qui è stato bellissimo, è la prima volta che salgo al Bronzone e devo dire che è uno spettacolo unico il panorama da lì, poi arrivare ai Colli di San Fermo rievoca ricordi del passato quando correvo al Plebani, tutto bello insomma. Ora penserò agli italiani di staffetta dove penso di correre con Samantha Galassi e poi ai mondiali di lunghe distanze in Polonia”.

La BRONZONE TRAIL
è una gara che si svolge su sentieri in natura, con i limitati  in cemento o asfalto avente uno sviluppo di 21 km e 1650 m. di dislivello positivo.
La partenza a Paratico (Bs) presso il suggestivo “Parco delle Erbe Danzanti”, affacciato sulla sponda bresciana del lago d’Iseo, segnalato dall’Unione Europea come una delle aree verdi più belle ed interessanti del nostro territorio italiano.
Poco dopo la partenza si attraversa il ponte che unisce Paratico con Sarnico, entrando così sulla sponda bergamasca del lago.
Dopo i primi due chilometri pianeggianti il percorso si inerpica con salite a tratti impegnative giungendo alla località Forcella.
Seguendo un sentiero che si inoltra nel bosco, in uno scenario via via sempre più interessante, sia dal punto di vista paesaggistico che naturalistico, si prosegue sulle pendici del Monte Faeto e, raggiunti i ruderi di un cascinale, il sentiero concede qualche tratto pianeggiante.
S’imbocca una comoda sterrata sul crinale nei pressi del Colle Cambline,  caratterizzata dagli ampi spazi aperti e dalla vista sul Bronzone, la Valle della Guerna e ovviamente, il lago con le torbiere d’Iseo.
Una deviazione ci conduce alla Croce di Predore posta sul crinale del Prato Chierico, dove si godrà di una vista panoramica mozzafiato.
Si ritorna sulla carreggiata e dopo aver attraversato una zona con diversi capanni da caccia si giunge in località la Rolla.
Si segue un sentiero che scorre pianeggiante tra eccezionali esemplari di agrifogli, poi di nuovo una breve salita e ci si immette in uno sterrato, che porta in un ambiente aspro e ancora selvatico.
Nei pressi di un cascinale la strada cede il passo ad un sentiero ben segnalato ma con tratti piuttosto ripidi, che si inoltra nella boscaglia sulle pendici rocciose del Bronzone, inondate in estate dal profumo penetrante dei ciclamini.
Giunti in prossimità delle radure sommitali si prosegue su sentiero roccioso che porta con un’ultima faticosa salita fino alla croce  del Monte Bronzone, 1334 m s.l.m. Sulla sua vetta  una targa a ricordo dell’alpinista bergamasco Mario Merelli posata dagli Amici del Gruppo Sentieri di Adrara San Martino insieme al Gruppo Gemba e una grossa campana, dedicata a San Giovanni XXIII° Papa che attende solo di essere suonata.
Qui il panorama ripaga della fatica spesa: la vista spazia indisturbata a 360°, comprendendo a est il bacino del lago d’Iseo, Montisola, la Corna dei Trenta Passi, il Guglielmo, la Presolana; a nord i vicini Colli di S. Fermo, Parzanica e Vigolo, le Prealpi Orobiche e la Val Camonica e in lontananza il corollario delle Alpi piemontesi; a ovest il Misma e la Val Cavallina, comprendendo, a sud, nelle giornate limpide la pianura Padana e gli Appennini.Si scende alla baita bassa del Gombo dove si imbocca un nuovo sentiero che si inoltra in una fitta faggeta. Attraversato un bosco di latifoglie nel quale troneggiano alcuni splendidi esemplari di faggio il percorso aggira il versante est del Bronzone e porta in breve al Colle Dedine. Qui gli scorci panoramici si susseguono tra lago e montagna e tra splendidi prati e verdeggianti boschi.
La fatica comincia a farsi sentire, ma ormai siamo in prossimità della località detta Cucche/Galena. Si svolta di netto a sinistra per un sentiero che scende nella valle di San Fermo. Sbucati sulla strada provinciale la si percorre per quasi un chilometro. Ora siamo veramente in dirittura d’arrivo; ci si immette sul percorso vita e, dopo averlo percorso in tutta la sua lunghezza, un pubblico numeroso e caloroso accoglierà tutti i concorrenti sotto lo striscione d’arrivo situato presso il valico dei Colli di San Fermo interessando sia il comune di Grone che quello di Adrara San Martino (Bg).
Si giunge quindi sulla linea del traguardo nel medesimo  posto del classicissimo “MEMORIAL PIERLUIGI PLEBANI” in occasione della sua XXVI^ edizione

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